Un altro negozio in città ha evitato la chiusura.
E’ l’osteria Lo Bianco che si trova in via Amari. Il presidente della Terza Sezione del T.a.r. Sicilia Nicolò Monteleone ha accolto la richiesta di sospensiva presentata dalla Lo Bianco s.r.l., proprietaria dell’Osteria Lo Bianco, assistita dall’avvocato Carmelo La Fauci Belponer, scongiurando così la chiusura coatta del locale fino all’udienza che si terrà il prossimo 29 aprile. La motivazione del provvedimento di chiusura era stata decisa poiché il ristorante aveva collocato due vasi di piante e due 2 botti, fuori dal negozio per fini puramente decorativi e non commerciali. La società non era neanche recidiva. Il ristorante aveva comunque rimosso tutto ma nonostante questo lo Sportello Unico per le Attività Produttive (cd. S.U.A.P.) aveva ordinato la chiusura per cinque giorni. La società, difesa dall’avvocato La Fauci Belponer, ha dimostrato di non essere recidiva e di aver rimosso ogni elemento floreale e decorativo. La norma utilizzata dall’amministrazione sanziona l’occupazione di suolo pubblico a fini commerciali, in assenza di autorizzazione. La stessa norma (e la successiva ordinanza del sindaco Orlando) prescrivono la sanzione accessoria della chiusura coatta nell’ipotesi di omessa rimozione degli oggetti. “Considerare anche due vasi di piante un occupazione a fini commerciali – spiega il legale – appare frutto di un’interpretazione eccessivamente rigoristica e lesiva degli interessi di cui sono portatori gli imprenditori commerciali. Soprattutto nel caso di piante, collocate in una città notoriamente sommersa dai rifiuti”. E’ necessario, prosegue l’avvocato “trovare un giusto equilibrio tra il sacrosanto principio di legalità e la tutela degli interessi dei commercianti, già messi a durissima prova da una crisi economica senza precedenti”.
Tratto da Giornale di Sicilia